martedì, 10 dicembre 2024

Renaissance Evolution @ Relais Borgo Campello

Caterina Fagiani By Caterina Fagiani | maggio 02, 2023 | Italy

Roberto Masiero, fondatore e Presidente di Renaissance Evolution ha intervistato Vincenzo Naschi, il proprietario, fondatore e costruttore di Relais Borgo Campello

Renaissance Evolution, organizzazione no-profit con sede centrale a Washington DC ed Ente promotore della lingua e della cultura italiana nel Sud-Est degli USA e nei Caraibi, il 28 aprile 2023, giornata celebrativa in Florida, del Chief Cultural Officer, ha visitato il Relais Borgo Campello (PG), in Umbria.

Roberto Masiero, fondatore e Presidente di Renaissance Evolution ha avuto l’opportunità di conversare con Vincenzo Naschi, che ha raccontato la sua storia e della sua famiglia, connessa a quella di Borgo Campello, mostrando anche gli affreschi presenti e il meraviglioso panorama di cui si può godere.

Renaissance Evolution

Vincenzo e sua moglie Daniela hanno ridato vita al borgo medievale di Campello sul Clitunno (PG), costruendo il Relais Borgo Campello, comprensivo di Castello e Convento, risalenti al XIII secolo, con l’obiettivo di far riscoprire un sito storico e artistico ma allo stesso tempo beneficiare del Relais per rilassarsi e gustare i sapori dell’enogastronomia umbra.

Renaissance Evolution

Il Relais ha un’impronta decisamente romantica: più di quaranta anni fa, i due romani, si incontrarono in questo luogo e decisero di prenderlo in mano dopo il terremoto del 1997 che distrusse tutto. Nonostante calamità naturali e secoli passati, la coppia è riuscita a rigenerare e conservare questo ambiente.
Lei restauratrice e lui ingegnere con esperienze manageriali nel settore turistico.

Tutto ciò è stato reso possibile grazie anche al contributo dell’Unione Europea, attraverso la Regione Umbria, che ha dato il proprio sostegno per rinnovare e restaurare il borgo, trasformandolo nel Relais che è oggi, offrendo opportunità di lavoro a molte persone e incrementando il turismo in Umbria.

Il Convento dei Santi Giovanni e Pietro fu abbandonato nel 1800 e ripreso un secolo e mezzo dopo, nel 1935 dai Padri Barnabiti, che lo restaurarono, e vanta di importanti e fantastici affreschi medievali e rinascimentali, alcuni dei quali, nonostante i tentativi di restauro, sono andati, purtroppo, parzialmente perduti: “Crocefisso con Santi” del Maestro Fossa, risalente al Trecento, sovrastato da una “Natività” e “Matrimonio mistico di Santa Caterina d’Alessandria” attribuiti al Maestro di Eggi, del secondo Trecento con lievi rimandi gotici.
Altri affreschi dedicati alla Madonna, come “Maria con Bambino in trono” e “Madonna della Misericordia” de Lo Spagna, nome d’arte di Giovanni Di Pietro, pittore spagnolo rinascimentale, formatosi in Italia e allievo del Perugino.

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Il Castello fu l’inizio di questo luogo, costruito nel 921 da Rovero di Champeaux, barone di Borgogna, originario di Reims e al seguito del Duca Guido di Spoleto. Rovero costruì questa fortezza assegnandole un feudo con otto villaggi, chiamato “Gualdi Ranieri”.
Il Castello subì un’offensiva dai mercenari eugubini del Gonfaloniere di Spoleto Pietro Pianciani, distruggendo la Dimora dei Conti di Campello e il Castello.
Nel 1930 i Conti cedettero i diritti feudali ai massari del luogo e nel XVI secolo il feudo emise degli Statuti per stabilire regole per una convivenza civile e religiosa.
Fino al XVIII secolo il Castello rimase unito alla città di Spoleto, per poi diventare un comune autonomo con 300 abitanti circa, fino alla Seconda Guerra Mondiale, dopodiché rimasero in pochissimi.
Il Castello conserva ancora oggi la sua struttura medievale e ha un terreno di mille metri quadrati, di cui una parte usufruita da Vincenzo e Daniela per la loro location. Il territorio comprende una chiesa, la loro Spa e un magnifico terrazzo.

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Vincenzo e Daniela, i contemporanei Romeo e Giulietta o Paolo e Francesca, hanno lavorato per rilanciare e farci riscoprire la regione Umbria con i suoi molti aspetti positivi per il Turismo, offrendo una tradizione culinaria e vinicola molto importante, con città e borghi attraversati da secoli di arte e storia, per non parlare della vastità della natura.
Non manca nulla a questo territorio per poter essere considerato tra le migliori destinazioni turistiche in Italia.

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